Franco Esposito

Quella strana bestia chiamata sessismo. Messa nella nota teca identificabile nei social mai maledetti a sufficienza, si impadronisce di significati che vanno dal maleducato al balordo. E dove nulla è vietato, non c'è neppure una bava di angolo non proibito. Avanti tutta, e guai a chi ci casca, suo malgrado, con tutte le scarpe. Senza avere ovviamente una colpa fosse anche minima. L'innocente messo alla berlina. Anzi di più, arrostito sulla graticola. Abusi veri e propri meritevoli di punizioni esemplari. Invece niente, il sessismo impera impunito sui social. 

Dove viaggiano le espressioni più sconsiderate. Disgustose è dire poco, quasi niente. Gli obiettivi degli esercenti in servizio permanente sono pesanti e facilmente individuabili. Il sessismo di genere, per dire uno. Come nel caso di Linda Cerruti. Nuotatrice di artistico, savonese, ventotto anni, un metro e settantatre di gradevoli forme, otto medaglie ai recenti campionati europei di nuoto artistico a Roma. Due ori e sei argenti, nessuno e nessuna come lei tante volte sul podio. 

Genitori italiani, gli studi in Italia, il fidanzato italiano, ha inteso, lei semplice e forte, celebrare la razzia di medaglie con una foto. Peraltro bellissima, artistica, originale, di tutto di più. Linda ha voluto condividere il suo momento d'oro con l'immagine fotografica evidenziata con un follower su Instagram. 

L'immagine di una spaccata a testa in giù, la prodezza di un'acrobata. Le medaglie, i cimeli, appesi alle caviglie. Una foto sensazionale, forte, bellissima. I beceri in servizio permanente sui social hanno commentato la plastica originale appassionata entusiastica posa con una raffica di commenti villani, scomposti, volgari, disgustosi. Vergognosi, ecco. 

Fior da fiore del disgusto, "Belle gambe, ma anche lo spazio tra la quinta e la sesta medaglia non è male". Frasi chiaramente allusive, espressioni di un becerismo ormai fuori controllo. "La medaglia che più conta è quella che hai tra le gambe". Disgusto più disgusto, la vergogna senza misura nei confronti di una che "il mazzo se lo è fatto davvero". 

Proprio così, a sette anni era già in piscina. E a Roma, non dimentichiamolo, ha portato molto in alto il prestigio dell'Italia. Linda Cerruti il chiaro, limpido, meraviglioso esempio dell'eccellenza italiana nello sport praticato in piscina. 

Imperterrito i sessisti meritevoli di trascorrere un po' di giorni al gabbio. Ma quello vero, non il carcere da barzelletta talora presenti nei provvedimenti di giudici italiani evidentemente da strapazzo. Se gradite sapere altro sulle imprese tra virgolette dei sessisti da social, eccovi serviti. "La posa ideale anche per la medaglia del fidanzato". Ancora allusioni? Assolutamente: ogni frase denuncia precisi significati. Tutti lerci, vergognosi. 

Come spiegarlo quest'odio sessista dilagante sui social? 

Intanto, rode la donna vincente, disturba il maschio di un certo tipo. Quelli che vedono nulla, non hanno testa, non conoscono la ragione, e si attaccano alla "gnocca". 

É accaduto tante volte anche in passato. Bersaglio costante Federica Pellegrini. La Divina, Signora delle piscine, venti anni di trionfi. Un fenomeno unico, la più grande nuotatrice italiana di tutti i tempi. Accuse sfuse e a pacchetti sui certi social. "Se la tira", oppure "è una mangiauomini", e c'è stato anche di peggio da parte dei farabutti imperversanti per venti anni. Ma lei, forte e solida, per fortuna, ha finto di non farci caso, magari soffrendo dentro, ma negando ai sessisti più volgari anche la soddisfazione di qualche commento al veleno. Se ne è fregata altamente, Federica la Divina. 

Linda no, sanguigna com'è reagisce con forza, determinazione e limpida energia. "Fermiamo il sessismo sui social. Io denuncio tutti". Non si lamenta, no. Si confessa basita, questo sì. "Stupita dalle volgarità. Fa indubbiamente un gran male quest'orda di persone sessiste che si soffermano sul mio corpo. É lo specchio di una società ancora troppo maschilista". 

No, non c'è un solo particolare fuori posto nella fotografia che ha scatenato la reazione ingiustificata dei sessisti operativi sui social. É l'immagine di una atleta di nuoto artistico "orgogliosa dei suoi risultati". 

Parimenti disgustato il mondo dello sport, non solo quello del nuoto. Presidente della federazione che ha sbancato letteralmente ai campionati europei di Roma, una messe di medaglie da record assoluto, Paolo Barelli promette di portare all'attenzione del mondo politico questo episodio emblematico di un certo tipo di comportamento. "I social vanno messi sotto controllo". 

Meglio tardi che mai. Qua e là usati male, di danni ne hanno già combinati fin troppi.