Enrico Letta (foto da YouTube)

A poco meno di tre settimane dall'apertura delle urne, in Italia impazza il dibattito politico. Ieri il leader del Pd Enrico Letta ha lanciato quello che definisce un "allarme per la democrazia italiana", rimarcando come manchino “17 giorni per cambiare la storia del Paese” ed “evitare che questo diventi realtà”. E che - ha sottolineato ancora - se dovesse vincere la destra "non ci sarà l'Ue a salvare" il Belpaese. Un "+4% a Calenda o a Conte tolto al Pd, consentirebbe alla destra di superare il 70%", ha argomentato il segretario del Pd.

Questo "significa dare la possibilità di cambiare la Costituzione, che la destra si elegge i membri del Csm come gli pare, i giudici costituzionali, vorrebbe dire uno stravolgimento totale del nostro sistema. Gli effetti della legge elettorale, la peggiore di sempre, potrebbero dare al nostro Paese uno scenario politico e democratico da incubo" ha attaccato ancora l'ex premier.

Immediata la replica di Giorgia Meloni. "Enrico Letta definisce il Rosatellum 'la peggiore legge elettorale che ha visto il nostro Paese'. E ha ragione. Non a caso è stata scritta e imposta dal Pd, con il voto contrario di Fratelli d' Italia" ha sbottato la presidente di FdI. Ma "quanto fa ridere la sinistra italiana?", ha poi proseguito la deputata capitolina su Twitter. "Letta vive su Marte. Se votano gli italiani non c'è nessun rischio per la democrazia perché il popolo è sovrano. Invito Letta domani a firmare a 4 mani il decreto energia da 30 mld per bloccare gli aumenti di luce e gas" ha rilanciato, dal canto suo, Matteo Salvini, leader della Lega.

"La voglia di screditare il movimento a volte dà alla testa. L'obiettivo di questa macchina del fango è dire a chi crede in valori progressisti, attenzione guardate che Conte è amico di Trump, non votate il M5S. Quando tutti sanno che per i valori, le idee, e per le politiche del Movimento c'è una differenza notevole fra noi e le politiche perseguite da Trump" ha contrattaccato il leader del M5s, Giuseppe Conte, in un video su Facebook. "Smettetela con l'arroganza di distribuire patenti di legittimità di ogni tipo, a destra e a manca" ha concluso l'esponente pentastellato.