A due giorni dal voto, permetteteci di tornare su un tema che ci sta molto a cuore. La nostra linea editoriale che, per l’ambasciatore Iannuzzi e il Comites sarebbe "divisiva".  Bene, se per ‘divisivi’ significa che ‘La Gente d’Italia’ è un giornale che ha il coraggio di denunciare senza fare da segretariato ai potenti, beh, allora siamo molto ma molto divisivi. E anche fieri di esserlo. Negli ultimi tempi sono successe cose davvero strane e gravi, come il fatto che il nostro cronista Forciniti non ha potuto seguire le elezioni del Comites perché bloccato alla porta. Da chi? Questo ancora non si sa perché nessuno si prende le responsabilità di chiarire.... Meglio tenere lontano dalle urne chi osserva attentamente e scrive quello che davvero accade, senza chiudere nessuno dei due occhi. E poi le riunioni del Comites che si tengono senza la presenza della stampa. Ah democrazia, questa sconosciuta: già, perché allo stesso Iannuzzi e allo stesso Comitato non piace la nostra linea editoriale, quindi stop agli avvenimenti.....meglio inviare veline dall'ambasciata, e se non le pubblicano denunciare il giornale perché non dà spazio alle manifestazioni istituzioni italiane in Uruguay..... Diabolico, vi pare???
Certo, e poi meglio soprassedere sui vari brogli elettorali che stanno caratterizzando anche questa tornata elettorale. Ma dall’ambasciata tutto tace, dalla Farnesina non si muove una mosca, forse anche per via del fatto che il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è impegnato a farsi prendere in giro anche dai pizzaioli napoletani (ah, cosa si fa per portare a casa una sostanziosa pagnotta… come perdere la dignità). Sì, diamo fastidio perché le cose non vanno come dovrebbero andare. Abbiamo alzato un polverone sullo scandalo dell’affaire Cario-Porta, con quest’ultimo che, giustamente, ha avuto il posto che avrebbe preso già quattro anni fa senza incredibili e comprovati brogli elettorali. Abbiamo battuto su un nervo scoperto di molti: la costruzione della nuova (e inutile aggiungiamo) cancelleria consolare in quel di Montevideo per la modica cifra di due milioni di euro. Insomma, critiche che ci sono costate carissime, in tutti i sensi. Già l’anno scorso c’erano state determinate avvisaglie, con l’ambasciata che si era spinta a dire che questo giornale in pratica non aveva una redazione e che era solo un punto d’appoggio, rischiando di non farci arrivare i contributi per l’editoria, cui legittimamente ci spettavano. Quest’anno, contro la democrazia di questo giornale, si è aggiunto anche il Comites, il famosissimo Comitato per gli italiani all’estero la cui maggioranza non parla in italiano (cosa alquanto discutibile), ma le cui relazioni sono verbate perfettamente nella lingua di Dante. Che strana coincidenza. Ma a chiuderci la bocca non ci riuscirà nessuno. La nostra coscienza è a posto. Altri possono dire lo stesso?  Perché sia ben chiaro a tutti se saremmo divisivi  e tutte queste strane coincidenze potrebbero tra non molto essere oggetto di verifica  della magistratura italiana... Non è una minaccia ma una promessa... Intanto siamo in attesa.... Non costringeteci a denunciare omissioni di atti d'ufficio.........