di Matteo Forciniti

È passato quasi un anno dall'elezione del Comites di Montevideo e ci sono ancora due consiglieri illegittimi che continuano a restare al loro posto: Aldo Lamorte e Silvana Goñi.  Queste due persone sono state elette illegittimamente secondo l'articolo 55 comma 4 della legge 286 del 2003 che disciplina le norme relative ai Comitati degli italiani all'estero. "Non sono eleggibili coloro che detengono cariche istituzionali" dice chiaramente questa legge non specificando l'aggettivo "italiane" o "estere" nelle cariche pur facendolo facilmente intuire come è stato spiegato ieri da Silvana Mangione. 

Palese sarebbe infatti la posizione di conflitto tra una persona che detiene una carica istituzionale in un paese estero e il ruolo all'interno del Comites, l'organo che tutela i diritti degli italiani verso l'Italia e verso le autorità del paese in cui vivono.

Il caso di Aldo Lamorteil protagonista del video dello scandalo alle ultime elezioni rimasto ancora impune, è ben noto e supera ogni evidenza: oltre a essere consigliere del Cgie (Consiglio Generale degli Italiani all'Estero) è anche deputato supplente nel Parlamento uruguaiano dove, in questa legislatura, al momento ha partecipato in 15 occasioni alla Camera e i 3 al Senato oltre ai lavori delle commissioni. La collega del Partido Nacional Silvana Goñi è invece edil departamental nella Intendencia di Florida, una carica a metà strada tra consigliere provinciale e regionale. A questi due casi di ineleggibilità palesi si potrebbe aggiungere anche quello di Roberto Mezzera che nel luglio del 2021 è stato nominato con un decreto presidenziale rappresentante uruguaiano in una Commissione binazionale tra l'Uruguay ed il Brasile per lo sviluppo del bacino della laguna Merín. 

Così come aveva fatto nel corso della prima seduta, l'opposizione del Comites torna a chiedere chiarezza al riguardo sollecitando l'intervento dell'Ambasciata. 

"Io avevo chiesto se c'erano incompatibilità nel corso della riunione di insediamento" ricorda Fabrizio D'Alessandro della lista Rinnovo. "A mio parere l'incompatibilità esiste. Loro si sono giustificati dicendo che si tratta di cariche italiane, hanno a disposizione la maggioranza dei voti e fanno come vogliono. Sfruttano questa ambiguità del testo legislativo per poter restare al loro posto anche se i dubbi rimangono. A questo punto però l'ideale è che intervenga l'Ambasciata per chiarire una volta per tutte la situazione, magari chiedendo un parere al Ministero degli Esteri".

"Un altro ambasciatore sarebbe già intervenuto da tempo e non avrebbe permesso questa situazione". Alessandro Maggi della lista Unitalia non ha dubbi: "Sia Lamorte che Goñi sono incompatibili con le loro cariche uruguaiane, anche noi lo avevamo chiesto nel corso della prima seduta ma non ci sono state conseguenze. Prima ancora di una legge è questione di senso comune dato che il tuo impegno non può essere diviso tra un'istituzione uruguaiana e un organismo della collettività". Anche Maggi, tuttavia, sottolinea il problema di un'interpretazione della legge che andrebbe chiarita dagli esperti: "Il problema è la legge italiana andrebbe modificata perché lascia un po' di vaghezza. Si dovrebbe specificare l'incompatibilità con le cariche all'estero, su questo non c'è ombra di dubbio. Noi non possiamo fare nient'altro, l'Ambasciata adesso dovrebbe intervenire in modo urgente almeno chiedendo un parere scritto agli organi competenti come l'Avvocatura dello Stato".