Il nostro Condirettore Zanni (al centro) con gli avvocati Reboa a destra e Germano a sinistra

DALL' INVIATO  ROBERTO ZANNI

ROMA - Nessuno può dimenticare  le frodi,  gli imbrogli, perchè questo Paese, nonostante mille difetti e problemi, se può ancora essere orgoglioso di chiamarsi Italia lo deve alla sua Costituzioni e alle sue Leggi, sì, con la elle maiuscola. Due righe secondo noi necessarie, per raccontare dall'inizio il nostro piccolo viaggio di ieri: destinazione Roma e la sua Procura in Piazzale Clodio, un tribunale anche famoso che martedì 18 ottobre è stato testimone, ed ha accolto, un nuovo appello di giustizia di 'Gente d'Italia', come ormai da tempo, continua a lanciare. Un appello che siamo sicuri verrà prontamente valutato dai magistrati, dagli organi competenti. Si tratta di un 'Atto di denuncia-querela' presentato dal sottoscritto, nei confronti di Aldo Lamorte che va ad integrarsi all'atto del 23 settembre scorso inviato dal nostro Direttore Domenico Porpiglia.
Integrato con le ultime vicende raccontate in particolare da Silvana Mangione, sulla incompatibilità delle cariche detenute dallo stesso Lamorte. Nove pagine redatte dal celebre avvocato Romolo Reboa, titolare, assieme al figlio Massimo Reboa, di uno studio legale (www.reboa.law) conosciuto non solo in Italia, ma anche a livello internazionale (una sede pure negli Stati Uniti, a Fort Lauderdale) e che attraverso 'Soccorso Legale Tricolore', che raccoglie un gran numero di avvocati internazionali, da anni si dedica, assieme ad altre attività, proprio alla salvaguardia dei diritti degli italiani all'estero che forse mai come questa volta sono stati infranti, imbrattati dai comportamenti di Lamorte. Ci siamo rivolti all'avv. Romolo Reboa, al figlio l'avv. Massimo e al suo assistente, l'avv. Gabriele Germano, proprio per cercare quella tutela che oggi, in particolare per le operazioni di voto, gli italiani all'estero purtroppo non hanno. Una denuncia-querela, per quel voto che non gli apparteneva, ma che Lamorte impunemente ha portato a compimento: e ora se ne deve assumere tutte le responsabilità davanti a un Tribunale.
Per questo nella denuncia-querela ci siamo anche riservati di costituirci parte civile "di chiedere la citazione del responsabile civile e con riserva di chiedere il risarcimento dei danni subiti e subendi. Chiede, nella propria veste di persona offesa dal reato, di ricevere avviso dell'eventuale richiesta di proroga del termine delle indagini ai sensi dell'art 406, 3o comma c.p.p....". Solo un piccolo stralcio (parte conclusiva) della denuncia-querela redatta dall'avv. Reboa, che il signor Lamorte e i suoi legali avranno modo di poter leggere attentamente tra non molto. Una denuncia-querela alla quale sono stati allegati anche il video della frode, il certificato di residenza AIRE di Lamorte e una scheda con le cariche attualmente in possesso del famigerato architetto, da quelle presso gli organi italiani, Comites e CGIE, a quelle di parlamentare supplente nel Parlamento dell'Uruguay che per legge non sono compatibili.
E martedì 18 ottobre, alle 14,26 ore locali, la denuncia-querela è stata presentata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Roma. Un viaggio che, per rimanere solo alla giornata di martedì, era cominciato in mattinata con la visita allo studio dell'avvocato Reboa in via Flaminia. L'esame degli ultimi dettagli, la ricerca di altri documenti che potranno facilitare l'operato della Procura e finalmente quel momento, atteso da un po', della consegna al Ministero della Giustizia del racconto di una frode effettuata nei confronti di tutti gli italiani. "La tutela della regolarità del voto - ci ha raccontato l'avv. Romolo Reboa - è stato sempre uno degli obiettivi principali del nostro studio, sia in Italia che all'estero. Per noi è una storia che nasce addirittura nel 2005, con una clamorosa denuncia per delle firme false. Avemmo giustizia, anche se purtroppo con grande ritardo. ma quello che ritengo di assoluta importanza è che il voto possa essere espresso regolarmente perchè rappresenta l'espressione massima della libertà e democrazia. Ma se viene rubato la gente si disaffezionerà. Figuriamoci gli italiani all'estero poi che sono stati considerati quasi di serie B. Ma non è così perchè rappresentano il genio italiano fuori dall'Italia, portano l'Italia all'estero e di questo dobbiamo essere consapevoli. Rappresentano un bene prezioso che tutti noi dobbiamo tutelare, è la nostra identità e chi non l'ha più perde se stesso, non ha più radici. In Paesi fortemente identitari come ad esempio Israele, mettono davanti ai palazzi le pietre d'inciampo, per non perdere la memoria. Ecco questi reati, questi voti rubati, sono un furto alla nostra identità. Io li rivivo come gravissimi e per questo sento il dovere di difendere chi viene violato. Per questo abbiamo creato 'Soccorso Legale Tricolore' per poter difendere in particolare il diritto di voto e di cittadinanza dei nostri connazionali all'estero. E se ogni richiesta alle nostre Ambasciate, Consolati viene accolta con fastidio, dovrebbe invece essere un momento di gioia: i connazionali all'estero rappresentano per la nostra nazione un patrimonio".
- Ma di questo caso specifico, di Lamorte cosa ne pensa? "Non devo pensare, devo lavorare - sottolinea - quando prendo un caso, non lo penso, ma lo difendo fino in fondo". E sui tempi invece? "Nel nostro precedente caso, il mese scorso, che si riferiva all'America del Nord, ci sono state subito indagini da parte dell'INPS fornendo dei dati, mi risulta anche che si stiano avviando verifiche in alcuni Paesi dell'Europa. Il magistrato, il Pubblico Ministero che si occupa del caso è da me conosciuto come una persona assolutamente seria e attenta, non ci sono dubbi al proposito. Certo indagare dall'Italia quanto accaduto in America Latina o negli Stati Uniti, presenta difficoltà enormi. E' più semplice comunque su un caso specifico, come quello che abbiamo presentato ora, piuttosto che sulla totalità, intanto è stato, come si dice in gergo 'gettato il sasso in piccionaia' in maniera seria, specifica, con elementi di grande riferimento. Non posso dire quanto tempo ci vorrà, sarà importante anche l'attenzione mediatica e inoltre noi potremo offrire ai magistrati ulteriori elementi di prove".