Dalla garanzia di un Ministero per chi vive fuori dall'Italia all'oblio il passo è stato purtroppo brevissimo. Ma per sapere quale sarà davvero il cammino della nuova Farnesina si dovranno attendere i nomi dei sottosegretari 
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di ROBERTO ZANNI

Per noi che non viviamo in Italia, nella seppur breve campagna elettorale che ha portato al 25 settembre, era stato uno dei punti fondamentali presentati dalla coalizione di centro-destra: il ministero per gli italiani all'estero. E visti i legami tra Mirko Tremaglia e Fratelli d'Italia era, ed è ancora adesso, naturale credere che quelle parole non debbano cadere nel vuoto. Però siamo già arrivati al giuramento del nuovo governo Meloni e finora di italiani all'estero, e tantomeno ministero, non se n'è proprio parlato. Una dimenticanza (chiamiamola così) gravissima, visti poi gli sforzi portati avanti proprio da FdI con il senatore Roberto Menia che, nella qualità di responsabile del Dipartimento Italiani nel Mondo del partito, ha svolto un enorme mole di lavoro. Che adesso non può e non deve essere messa da parte. Non si possono, ancora una volta, cancellare almeno sei milioni di connazionali, tra l'altro dopo averli illusi che le cose sarebbero cambiate al più presto. E non si può nemmeno immaginare un dicastero, la Farnesina, che possa riattivare, in termini sostanziali, legami portatori di ombre (chiamiamole così) del recentissimo passato che ancora non sono state dissolte, anzi se possibile, si sono addensate ulteriormente. E' invece  il momento per il nuovo governo di dare un taglio netto con il passato, come era stato promesso, perché noi, italiani che viviamo all'estero, abbiamo bisogno di ritrovare la fiducia nelle istituzioni a cominciare da un diritto al voto onesto (non come è stato gestito finora, l'Uruguay purtroppo insegna...). Siamo stanchi di frodi e brogli, siamo stanchi di promesse mai mantenute, siamo stanchi di dover assistere, impotenti, ai giochi del potere fini a se stessi. Finora non è stato fatto nulla, ma certo sono anche passati pochi giorni,  il centro-destra però ha la grande opportunità di cambiare decisamente la rotta. Si tratta probabilmente di una delle ultime occasioni per invertire un cammino che finora ha portato davvero poco. E a decidere il futuro dei connazionali all'estero saranno in particolare il/i sottosegretari che affiancheranno il ministro Antonio Tajani (Forza Italia). Basterà leggere i nomi per capire se il vecchio ha lasciato spazio al nuovo.