di Riccardo Galli

Pakistan, Lahore. Quindi una città e non una remota realtà contadino/ancestrale. Pakistan, Lahore. Quindi Pakistan qui, oggi contemporaneo. Pakistan vero, Pakistan normale, normalmente Pakistan. Lei ha 22 anni, è una donna, fa parte del bestiame casalingo, deve accoppiarsi. La famiglia, intendendo i maschi della famiglia, le comunicano che per l'accoppiamento è stato scelto ed è pronto un cugino. L'accoppiamento ha i suoi riti e la sua liturgia, tra questi ovviamente la cerimonia del fidanzamento e poi quella del matrimonio. Passaggi simbolici, perfino vestiti a festa.

Ma l'accoppiamento non prevede scelta del partner, men che mai da parte di lei, lei che è una donna, parte del bestiame casalingo. E si è mai visto accoppiamento dove le donne di casa scelgono con chi accoppiarsi? Sarebbe, oltre che nocivo per gli interessi economico/sociali della famiglia, anche indecoroso. Molto indecoroso, più che indecoroso, intollerabile. Intollerabile e indecoroso perché spreco e non utilizzo delle risorse e del valore di scambio del bestiame casalingo.

Accoppiamento forzato, lei dice no - Lei, una donna niente meno dice no. Dice no all'accoppiamento forzato. Dice no a una transazione carnale buona per la famiglia e tale giudicata e passata dai maschi della famiglia. Lei dice no e quindi tradisce la famiglia, come bestiame casalingo che morde la mano del padrone. Quindi merita pena. Che verrà impartita dall'offeso maschio, dall'offeso numero uno e cioè il mancato accoppiatore. Pena che verrà impartita dal mancato accoppiatore con il consenso e la partecipazione di tutti i maschi che si son visti negare la piena proprietà e disponibilità del bestiame di famiglia.

Bruciata viva - Pena, quale pena? Una che cancelli e al tempo stesso illumini il peccato, il peccato di aver detto no all'accoppiamento deciso dai maschi. Cancelli e illumini al tempo stesso...il fuoco. Il maschio spalleggiato da maschi va a casa di lei, la cosparge di benzina, le dà fuoco, la brucia viva. Questa è la pena. Socialmente accettata se non condivisa. Penalmente tollerata, impartirla è tollerato come reato minore. Perché il vero e grosso reato, la vera e grande colpa è quella della donna che ha detto no all'accoppiamento trattato dai maschi. Questo è il Pakistan, qui e oggi. E il primo o la prima che dovesse dire si tratta di cultura, usi, costumi e precetti diversi e lontani ma da rispettare o comunque fregarsene meriterebbe istruttiva esperienza: un annetto di vita come membro di quella famiglia pakistana.