di Roberto Zanni

Quarantotto anni fa nasceva la Libera Università Internazionale degli Studi Sociali, LUISS Guido Carli. Creata per volontà di Umberto Agnelli e del suo gruppo di imprenditori tra i quali spiccavano nomi eccellenti a cominciare da Vittorio Merloni. Un ateneo privato orientato all'insegnamento delle scienze sociali con una particolarissima attenzione alla giurisprudenza, economia, management, finanza e scienze politiche che i fondatori intesero come fucina per la formazione di una nuova classe dirigente. Un ateneo che presto è divenuto punto di riferimento nell'educazione italiana, e non solo.

A quarantotto anni di distanza da quella data, divenuta per diversi motivi storica, ecco che la Luiss Guido Carli ha attraversato l'Atlantico con l'obiettivo di "rafforzare quel ponte virtuale esistente tra Italia e Stati Uniti che si sostiene sulle competenze, relazioni e nuove opportunità di business, ma anche asset strategici di quella che si definisce come una nuova diplomazia economica della formazione". Un appuntamento importante, un incontro che si è svolto negli States, a Washington D.C. e che è stato accompagnato da due momenti fondamentali come il lancio della Luiss US Foundation e il Master Internazionale 'Trans-Atlantic Business Executive' (TABE) che avrà il compito di creare una nuova classe di manager e professionisti nell'ambito di una partnership internazionale di altissimo spessore e che comprende istituzioni accademiche e associazioni industriali, non solo di Stati Uniti e Italia, ma anche di Francia, Germania, Gran Bretagna e Canada.

Un G6 dell'istruzione e del lavoro che è stato presentato negli incontri previsti negli USA con la partecipazione di una prestigiosa delegazione dell'università guidata da Paola Severino, vice presidente, Andrea Prencipe, rettore, Raffaele Marchetti, prorettore alla Internazionalizzazione e Andrea Battista presidente della ALL, Associazione Laureati Luiss. Un progetto di altissimo livello e che avrà nella Foundation uno dei punti di riferimento più significativi. Infatti la Luiss US Foundation svolgerà le funzioni di hub operativo per raccolta fondi e ricerca di nuovi stakeholders in tutta l'America. E partendo da questi presupposti si potranno sviluppare cooperazioni profonde con università, ma anche aziende e organizzazioni a stelle e strisce per trasformarsi in questo modo in un punto di riferimento per la grande comunità italoamericana degli States, che supera i 18 milioni di componenti.

Per centrare la propria missione la Foundation si avvarrà anche dell'imprenscindibile apporto della community degli Alumni dell'Ateneo romano che conta oltre 54.000 professionisti sparsi in cinque continenti. La trasferta di fine ottobre negli Stati Uniti è stata anche l'occasione per inaugurare la terza sede sul territorio USA: dopo New York e California si aggiunge anche Washington D.C. alla cui guida ci sarà Giuliana Cané, Executive Secretary of the Inter-American Development Bank (IDB). Diverse saranno le attività in programma della Luiss, che a questo progetto ha dedicato tempo e dal quale si attende grandi risultati.

"Luiss è orgogliosa di contribuire a scrivere una nuova pagina delle relazioni tra Roma e Washington - ha dichiarato Paola Severino, vice presidente dell'ateneo - connettere in questo ponte ideale il sistema della formazione e il mondo industriale dei nostri Paesi, allargandolo anche ai nostri partner continentali più stretti, significa costruire, fin d'ora, solide fondamenta per per una ripartenza basata sulla creazione di nuove competenze e opportunità".