Volge al termine questo 2022 e anche per la comunità italiana in Uruguay è tempo di bilanci. Per la maggior parte delle associazioni l'anno che sta per concludersi è stato l'opportunità di rilanciarsi dopo il difficile periodo della pandemia che ha rappresentato un colpo durissimo. La ripresa delle attività non nasconde però i soliti problemi che continuano a manifestarsi nonostante le promesse che erano state fatte pochi mesi fa: è il caso dei servizi consolari che continuano ad essere di difficile accesso per molti. Gente d'Italia ha deciso di dare ancora una volta voce alle associazioni per analizzare l'anno che sta finendo e provare a raccontare questa comunità attraverso i suoi protagonisti. 

DI MATTEO FORCINITI

In questo viaggio nelle collettivitá italiane dell'Uruguay abbiamo scelto di partire da Colonia perché ci sembrava inevitabile visto il grande risultato ottenuto con il Día del Inmigrante Italiano, un riconoscimento simbolico agli immigrati approvato dal Parlamento nel mese di luglio dopo un lungo iter burocratico.

 

Parla Alessandro Maggi, recentemente eletto alla guida della Società Italiana di Colonia che esercita anche l'incarico di consigliere del Comites.

- Come giudicate questo 2022?

- Per noi è stato un anno molto positivo, abbiamo ripreso le attività che avevamo prima del Covid e questo è molto importante. Abbiamo pubblicato il settimo numero della nostra rivista e abbiamo anche svolto le elezioni interne. Inoltre, abbiamo festeggiato con grande emozione il nostro primo Día del Inmigrante Italiano il 23 novembre a cui è seguito anche il pranzo per il nostro quindicesimo anniversario, possiamo quindi dire che il bilancio è positivo, siamo molto soddisfatti. È bene sottolineare che noi, come tutte le associazioni dell'interno, non abbiamo alcun appoggio economico da parte di regioni o istituzioni: tutto quello che facciamo è grazie al sacrificio e la passione di un gruppo di persone che vuole difendere l'italianità.

- Quali sono stati i problemi che avete riscontrato?

- Sono stati diversi. Innanzitutto si sente l'assenza del Comites che a un anno dal suo insediamento è totalmente lontano dalle realtà delle associazioni, specialmente quelle dell'interno. La situazione imbarazzante del vicepresidente del Comites Aldo Lamorte la conosciamo tutti, siamo in attesa che di novità da parte della Fiscalía.

- Come giudicate i servizi consolari dopo l'apertura, a fine luglio, di una nuova sede?

- I servizi sono peggiorati, continuano ad essere pessimi in base alle lamentele che ci arrivano quotidianamente. Per quanto riguarda la cittadinanza, la gente ci dice che è impossibile ottenere un turno. Anche prima era difficile però qualcosa si poteva ottenere, adesso sembra veramente impossibile. Per il passaporto la situazione è un po' migliore anche se alcuni problemi restano. Insomma, i problemi continuano a esserci nonostante l'apertura di una nuova sede che avrebbe dovuto cambiare le cose.