“Tutti dobbiamo prenderci cura della democrazia, altrimenti è una pianta che muore”. Lo ha detto, ieri, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando virtualmente (in video) le rappresentanze degli Stati esteri presso la Repubblica italiana. L’occasione è stata lo scambio di auguri con il corpo diplomatico al Quirinale, in vista del Natale. Il Capo dello Stato ha tracciato una sorta di bilancio di fine anno della politica internazionale ricordando come il Belpaese si sia posizionato di fronte alle sfide che la diplomazia, l’economia e l’ambiente hanno posto nel corso 2022.

Una posizione che non può prescindere dallo sguardo privilegiato all’Europa e alla sua principale istituzione rappresentativa: l’Ue. “Nel riformare se stessa – ha osservato, non a caso, l’inquilino del Colle - l'Unione non deve correre il rischio di guardare solo all'interno dei propri confini, ma deve continuare a mantenere viva la vocazione al dialogo e alla solidarietà, alla cooperazione con gli altri Paesi”.

“L'Unione Europea può e deve porsi come partner affidabile e fornitore di sicurezza responsabile a livello globale. Prosperità, stabilità e sicurezza non sono solo valori da tutelare, ma interessi strategici da difendere”. Nel suo intervento, Mattarella ha citato Shirin Ebadi, prima donna iraniana Nobel per la pace, e ha esortato la comunità internazionale a "difendere valori e ideali, condizione indispensabile perché tutti godano dei diritti umani fondamentali".

Inevitabilmente il discorso è scivolato sulle tensioni internazionali e la guerra in Ucraina: “Il ristabilimento di una pace giusta è il mio auspicio per il futuro, perché solo attraverso la pace l'umanità potrà guardare al suo progresso” ha sostenuto Mattarella. A "questo obiettivo dobbiamo lavorare tutti, le diplomazie di tutti i Paesi sono chiamate a un impegno comune” ha precisato ancora.

Quindi un passaggio sulla crisi energetica, legata a doppio mandato all’emergenza ucraina: è "catastrofica ma non bisogna dimenticare la lotta contro il cambiamento climatico" ha concluso il Capo dello Stato.“questo obiettivo dobbiamo lavorare tutti, le diplomazie di tutti i Paesi sono chiamate a un impegno comune” ha precisato ancora. Quindi un passaggio sulla crisi energetica, legata a doppio mandato all’emergenza ucraina: è "catastrofica ma non bisogna dimenticare la lotta contro il cambiamento climatico" ha concluso il Capo dello Stato.