Un'immagine del corteo dei "tifosi" tedeschi tratta dalla pagina Facebook del Sugc, il Sindacato Unitario Giornalisti della Campania

Sette-ottocento ultras dell'Eintracht Francoforte, "rinforzati" da piccoli contingenti provenienti da Bergamo e forse da altre città italiane, hanno seminato il panico a Napoli, sfilando in corteo tra le strade del centro storico. Scene di guerriglia in piazza del Gesù, immortalate da video diventati immediatamente virali sul web.

Sembra un reportage dalla guerra in Ucraina, invece è il racconto di quel che l'Uefa ritiene evidentemente normale per le partite delle "sue" coppe, tanto dell'ordine pubblico e dei soldi necessari per garantirlo devono occuparsene i governi e le istituzioni locali: per ulteriori informazioni in merito chiedere al presidente Ceferin, che ieri ha attaccato l'Italia per il divieto di trasferta agli ultras tedeschi per la sfida di Champions League, definendolo "inaccettabile".

E invece dalla ricca Francoforte sono arrivati lo stesso, per un paio di giorni di "vacanza" in riva al Golfo. Passeggiate in centro tra sedie scaraventate in strada, un'auto della polizia incendiata, scontri con le forze dell'ordine e con gli ultras del Napoli che hanno provato a più riprese ad accerchiare e colpire il corteo dei "tifosi" tedeschi.

Il bilancio di una giornata di ordinaria follia è gravissimo. Decine di auto e mezzi pubblici danneggiati, il centro città letteralmente paralizzato, danni per centinaia e migliaia di euro a negozi e bar, più duecento fermati. Sullo sfondo la partita di calcio tra Napoli ed Eintracht. Già, perché tutto questo è accaduto "di contorno" a un ottavo di finale di Champions. Viva lo sport.

In serata, poco dopo le 19, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha diramato una nota congiunta con l'ambasciatore tedesco in Italia, Viktor Elbling: "Le scene di devastazione del centro storico della città sono inaccettabili. Condanniamo fermamente gli atti inqualificabili di chi si è reso protagonista di questa violenza, da qualsiasi parte sia giunta. Napoli e i napoletani non meritano di subire i gravi danni materiali, morali e di immagine che questa follia ha determinato. Con la Germania i rapporti sono storicamente improntati all'amicizia e ho voluto incontrare a Palazzo San Giacomo l'ambasciatore di Germania in Italia Viktor Elbling per condannare insieme gli atti di violenza e ribadire il forte legame tra Napoli e la Germania".