Il Consiglio di classe dell'Istituto Viola Marchesini di Rovigo, dove un gruppo di studenti sparò pallini di gomma contro una insegnante, dopo l'intervento del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, secondo quanto apprende l'ANSA, ha stabilito che i voti in condotta degli studenti sono abbassati a un 7 e a tre 6.

In particolare, allo studente che aveva preso 9 in condotta è stato attribuito un 7 mentre agli altri che avevano avuto 8 in condotta, oggi il consiglio di classe ha dato 6.

In giornata, il ministro aveva chiesto di rivedere le decisioni prese dalla scuola:

"Visti gli esiti della relazione degli ispettori e considerata la non corretta applicazione del Dpr 122/2009 e del regolamento di istituto, ho avvertito l'esigenza di invitare la dirigente scolastica a riconvocare il consiglio di classe, al fine di riconsiderare in autotutela le decisioni prese", scrive il ministro.

"Bisogna intervenire sul tema della condotta e delle sospensioni: non sono favorevole a lasciare a casa, a non fare nulla un ragazzo che si è comportato male, significa abbandonarlo a se stesso. Presenterò delle proposte in questa direzione per dare responsabilità, maturità, autorevolezza e perché serve rispetto verso i docenti. Ridare dignità ai docenti passa anche nel saper trovare la casa laddove il costo della vita è elevato: dobbiamo fare accordi con le Regioni per trovare appartamenti, gli stipendi dei docenti rischiano di essere inadeguati ad affrontare determinate realtà". Così il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara alla Confsal.

"Ridare loro dignità - ha proseguito il ministro - significa anche proteggere i docenti. L'Avvocatura dello stato è stata messa a servizio di chi è stato aggredito: una decina di richieste sono già arrivate; è assolutamente ingiusto che chi è stato aggredito debba pagarsi le spese legali e lo Stato deve essere accanto a chi è aggedito, di qui la decisione, per i casi gravi, di costituirsi con lo Stato che chiede un risarcimento; faccio riferimento in particolare agli adulti, in tanti casi sono genitori, questo significa che si è rotta l'alleanza per la scuola che è invece interesse di tutti che ci sia. Alcuni casi gravi non devono farci condizionare, comunque la famiglia e i ragazzi italiani hanno gli anticorpi per rispondere in modo positivo. La stragrande maggioranza dei nostri ragazzi vogliono un futuro di gioia e realizzazione, sfatiamo alcuni pregiudizi e ricordiamo che rispettare il docente è anche usare responsabilmente il cellulare".

Moige, serve patto di corresponsabilità
"Il voto in condotta è un voto educativo, che va condiviso con i genitori, e si inserisce all'interno di un patto di corresponsabilità che coinvolge scuola e famiglia, ma che ad oggi è fermo al 2007". Lo afferma Antonio Affinita, direttore Generale del Moige, Movimento italiano genitori. "Noi genitori - sottolinea - vogliamo essere con la scuola, per la scuola, e parte attiva del progetto educativo. Vogliamo essere gli interlocutori privilegiati in fatto di educazione dei nostri figli. Un ragazzo che ha un comportamento inadeguato e irrispettoso, talvolta arrivando anche ad essere violento, deve trovare riscontro di questo suo atteggiamento nel voto in condotta, e questo deve avere un peso importante. Si tratta di una questione di educazione, che va inserita in un piano più generale, concordato e definito dalla scuola in collaborazione con la famiglia". Secondo Affinita, "il voto in condotta non può essere semplicemente circoscritto alla dinamica scolastica, ma va inserito all'interno di un patto di corresponsabilità, che va rinnovato con urgenza. In merito a questo, attendiamo risposte urgenti da parte del ministero, confidando che quanto prima - conclude - si avvii un dibattito per ritrovare una forte connessione tra genitori e scuola"