Fernando Villavicencio

Resta altissima la tensione in Ecuador, ancora sconvolto dall'assassinio, quattro giorni fa, del candidato centrista alla presidenza Fernando Villavicencio: quando manca appena una settimana al ballottaggio elettorale, il partito del politico ucciso, Construye, ha deciso di candidare al suo posto quella che originariamente era destinata a essere la vice, Andrea Gonzalez.

Con un blitz scenografico, circa quattromila militari e poliziotti hanno intanto trasferito in un supercarcere il presunto mandante dell'omicidio, il narco-boss Adolfo 'Fito' Macías.

Gli agenti, pesantemente armati, sono entrati all'alba con veicoli blindati nel centro di detenzione numero otto di Guayaquil per prelevare il capo della sanguinaria gang dei Los Choneros. Le immagini pubblicate dalle forze di sicurezza sui social mostrano un uomo corpulento e barbuto con le mani sulla testa che poi viene steso a terra in manette tra dozzine di altri prigionieri. Il presidente della Repubblica uscente, Guillermo Lasso, ha in seguito annunciato che 'Fito' è stato "trasferito a La Roca, un carcere di massima sicurezza da 150 posti letto situato nello stesso complesso carcerario di Guayaquil". La Roca è stato abilitato 16 mesi fa per i detenuti più pericolosi. Dispone di 36 celle individuali, dove i reclusi non hanno contatti tra loro. Trascorrono 23 ore nelle loro celle e hanno un'ora d'aria nel cortile, sempre accompagnati da una guardia. Il nome di 'Fito' è sulle prime pagine dei giornali ecuadoriani dal giorno dell'attentato: pochi giorni prima di restare ucciso, Villavicencio aveva raccontato di aver subito minacce proprio dal trafficante, condannato a 34 anni di carcere per omicidio e spaccio. Ex giornalista investigativo, Villavicencio aveva spesso denunciato la piaga dei narcos nel suo Paese. Sei colombiani sono finora stati arrestati per il loro presunto coinvolgimento nel delitto. Sull'assenza di sufficienti misure di protezione per il marito è arrivato anche il duro 'j'accuse' della vedova di Villavicencio, Veronica Sarauz: "Lo ha ucciso lo Stato", ha tuonato la donna durante una conferenza stampa, dove è arrivata indossando un giubbotto antiproiettile. Nonostante lo stato di emergenza proclamato da Lasso, sembra ormai senza freni la crisi di sicurezza nella nazione: ad aumentare la paura nei cittadini da ultimo la notizia del sequestro lampo subito dalla figlia dell'ex sindaco di Quito, Jorge Yunda.

La moglie di Villavicencio: 'Lo ha ucciso lo Stato'

Veronica Sarauz, vedova di Fernando Villavicencio, il candidato centrista alla presidenza dell'Ecuador ucciso il 9 agosto dalla criminalità organizzata, ha accusato lo Stato per la morte del marito ed espresso disaccordo con la nomina di un suo sostituto per il ballottaggio del 20 agosto. Ieri il partito Construye di Villavicencio ha nominato al suo posto per la corsa alla presidenza Andrea Gonzalez, originariamente destinata a essere la vice del politico assassinato. Secondo Sarauz, la legge elettorale richiede che ci sia una persona diversa dal 'ticket' presidenziale per tale sostituzione e ciò potrebbe portare alla nullità del voto degli elettori. "Non possiamo ingannare le persone che hanno pianto per Fernando", ha aggiunto. Poi l'affondo nei confronti del potere pubblico: "Lo Stato deve dare molte risposte su quanto accaduto", ha detto Sarauz durante una conferenza stampa, dove è arrivata indossando giubbotto antiproiettile ed elmetto. Il marito, ha aggiunto, non ha ricevuto sufficienti misure di protezione, nonostante fosse stato già minacciato di morte prima dell'attentato che gli è costato la vita.