E' l'ora della verità per il governo giallorosso. Come da programma, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, si è presentato, questa mattina, nell'Aula della Camera dei Deputati, dove, a partire dalle 12, ha tenuto il suo discorso sulla situazione politica, sottolineando l'importanza della ripartenza e del legame con l'Europa ("governo nato sui valori della Carta e con forte vocazione europeista).

DISCORSO CHIUSO CON RENZI
Il suo intervento è durato poco meno di un'ora, interrotto dagli applausi e dai fischi dell'opposizione, ed è apparso, agli esperti di cose politiche, come un discorso di chiusura verso chi ha provocato una "crisi irresponsabile", vale a dire Matteo Renzi, ma anche la volontà di "voltare pagina" e di "completare il patto di legislatura" insieme con Pd, M5S e Leu. Dopo Conte è toccata agli interventi dei deputati per il dibattito che, come da scaletta, dovrebbe concludersi nel primo pomeriggio. Poi, dopo una pausa per consentire la sanificazione dell'Aula, sarà nuovamente il premier a prendere la parola per la sua replica. Di seguito, ecco alcuni punti salienti del discorso tenuto dal presidente del Consiglio

SIAMO QUI A TESTA ALTA
"In questi mesi così drammatici questa la maggioranza ha dimostrato grande responsabilità anche nei passaggi più critici" ha detto il premier. "Siamo qui a testa alta, non per arroganza ma per la consapevolezza dell'impegno preso", ha proseguito. "Abbiamo operato sempre scelte migliori? Ciascuno esprimerà le proprie valutazioni. Per parte mia posso dire che il governo ha operato con massimo scrupolo e attenzione per i delicati bilanciamenti anche costituzionali. Se io oggi posso parlare a nome di tutto il governo a testa alta è per la consapevolezza di chi ha operato con tutte le energie fisiche e psichiche per la comunità nazionale", ha quindi aggiunto il capo dell'esecutivo.

DA OPPOSIZIONE SENSO DI RESPONSABILITA'
"E' stato fondamentale - ha poi ribadito Conte - anche il senso di responsabilità delle forze di opposizione che, pur nella dialettica della politica, hanno contribuito ad affrontare passaggi critici. Bisogna darne atto. Avete avanzato anche proposte concrete, qualificanti, alcune delle quali sono state accolte dalle forze di maggioranza". Poi spazio alla bacchettata contro Renzi. "Il 13 gennaio sono state confermate le dimissioni delle ministre di Italia Viva. Si è aperta una crisi che deve trovare qui in questa sede il proprio chiarimento in trasparenza del confronto e linearità di azione che hanno caratterizzato il mio mandato" ha attaccato il premier.

CRISI? NON CE N'ERA BISOGNO ORA
"Le nostre energie dovrebbero essere tutte, sempre concentrate sulla crisi del Paese. Così, agli occhi dei cittadini, appaiono dissipate in contributi polemici, spesso sterili, del tutto incomprensibili. Rischiamo così tutti di perdere contatto con la realtà. C'era davvero bisogno di aprire una crisi politica in questa fase? No", ha aggiunto.

CONFESSO IL MIO DISAGIO
Nel pieno della pandemia Covid e mentre "da casa ci ascolta chi ha perso i propri cari, confesso di avvertire un certo disagio. Sono qui oggi non per annunciare nuove misure di sostegno o per bozza ultima del Recovery plan ma per provare a spiegare una crisi in cui non solo i cittadini ma io stesso non trovo alcun plausibile fondamento", ha detto Giuseppe Conte.

PAESE MERITA ESECUTIVO COESO
Il premier ha poi spiegato che "adesso si volta pagina" perché "questo Paese merita un governo coeso e dedito a tempo pieno all'interesse dei cittadini per favorire una pronta ripartenza, una incisiva ripresa economica, con compiti molteplici e urgenti".

SERVONO FORZE PARLAMENTARI VOLENTEROSE
"Il governo - ha poi detto il capo dell'esecutivo - ha bisogno di massimo consenso possibile e il più ampio consenso in Parlamento. Servono un governo e forze parlamentari volenterose e consapevoli delle difficoltà che stiamo attraversando e della sua delicatezza, donne e uomini capaci di rifuggire da egoismi inutili e personalismi, disponibili a mantenere una elevata dignità nella politica".