di Renato Silvestre 

Mentre in seno alla cristianità cominciavano ad avvertirsi i primi segnali del protestantesimo, la Roma papale rispose avviando la costruzione di un nuovo grande tempio, completato in oltre un secolo. Destinato a diventare il cuore pulsante del cattolicesimo, i grandi maestri del Rinascimento e del Barocco ne fecero un prezioso scrigno di opere immortali.
Sul luogo di sepoltura dell'apostolo Pietro, primo pontefice della storia, sorgeva la basilica paleocristiana fatta erigere dall'imperatore Costantino nel 324, quale segno del clima di apertura al credo cristiano, inaugurato dall'Editto di Milano del 313. L'idea di sostituirla con un altro edificio di maggiori dimensioni fu avanzata inizialmente da papa Niccolò V, verso la metà del XV secolo.
La sua vasta opera di Renovatio dell'urbe, ossia di dare un'impronta monumentale alla città eterna, venne ripresa quasi mezzo secolo dopo da Giulio II, desideroso di tradurre in pratica il progetto della nuova basilica. Il primo passo fu la nomina del Bramante a sovrintendente generale delle fabbriche papali, cui vennero affidate diverse opere di trasformazione urbanistica della città.
Su richiesta di Giulio II l'architetto marchigiano, tra i maggiori esponenti del Rinascimento, fece abbattere l'antica basilica paleocristiana, per fare spazio alla nuova costruzione. Si giunse così alla posa della prima pietra, il 18 aprile 1506. Il disegno iniziale del Bramante prevedeva una pianta "a croce greca" con una grande volta centrale e quattro piccole cupole, poi riveduto dallo stesso artista in favore del sistema "a croce latina".
La prematura morte degli architetti che si avvicendarono negli anni successivi (Raffaello e Antonio da Sangallo il Giovane), unita a vicende storiche drammatiche (come il Sacco di Roma del 1527) rallentarono moltissimo i lavori, che ebbero una svolta decisiva con l'assegnazione dell'incarico a Michelangelo Buonarroti, a quarant'anni di distanza dalla posa della prima pietra. Fu quest'ultimo a plasmare per sempre il profilo architettonico dell'edificio, disegnando l'imponente cupola, portata a termine dal suo discepolo Giacomo della Porta (tra il 1588 e il 1593).
Il completamento dell'opera si ebbe soltanto all'inizio del XVII secolo per mano di Carlo Maderno, che adottò definitivamente l'impianto a croce latina, prolungando la navata centrale fino all'attuale piazza San Pietro. Consacrata nel 1626, la basilica conobbe un ultimo e determinante intervento grazie all'impareggiabile genio di Lorenzo Bernini, che concepì lo spettacolare colonnato attorno alla piazza, lasciando la sua firma anche all'interno nel maestoso Baldacchino di San Pietro che sovrasta l'Altare Maggiore.
Custode delle più sublimi espressioni del Rinascimento italiano, su tutte la Pietà di Michelangelo, la Basilica di San Pietro in Vaticano è visitata in media da sette milioni di turisti all'anno, in assoluto secondo luogo della cristianità più visitato al mondo (il primo è Nostra Signora di Guadalupe a Città del Messico).