La lotta che da un mese stiamo portando avanti ha creato un piccolo grande esercito. Sono gli italiani nel mondo che dicono basta, ad anni di soprusi e angherie, ma soprattutto all'indifferenza dalla quale sono accompagnati in quella che dovrebbe essere la madrepatria. Testimone la nostra redazione che è stata invasa da email (ma non sono mancate nemmeno le telefonate) tutte per denunciare l'assenteismo della Rai, la mancanza di rispetto della Lega Serie A per i connazionali all'estero che ancora una volta, come abbiamo sottolineato nei giorni scorsi "sono trattati da cittadini di serie B". Non è un caso che proprio la serie cadetta di calcio potrebbe fare il suo ingresso a 'La giostra del gol'... Ed è diventato una specie di grido di battaglia. 'Basta B' e ci hanno raggiunto da quelle parti del globo dove maggiore è la presenza di italiani: Dall'Europa agli Stati Uniti, dall'Australia al Canada, poi Uruguay, Argentina, Brasile e l'elenco potrebbe continuare. Tanti gli esempi. Uno dei più significativi l'avvocato, ma anche giornalista sportivo, Gianfranco Adamo, dall'Uruguay. Componente del team di un programma radiofonico che ha ben 58 anni di vita: 'La voce dei calabresi', l'avvocato Adamo (come riportiamo a parte con la sua lettera in versione integrale) interpreta il malessere degli italiani del mondo, la rabbia e la voglia di fare qualcosa: infatti ci ha rivelato che all'interno della sua comunità e con altri italiani residenti nel Paese, si stanno perfezionando gli estremi per un esposto che verrá inoltrato nei prossimi giorni alla Procura della Repubblica. Ecco è lì, nei Tribunali, che secondo tanti italiani all'estero deve venire fuori la risposta a questo scippo internazionale. Al momento, in Italia, sembra tutto tacere. L'unica agenzia che nella giornata ha ripreso e rilanciato la notizia è stata l'Ansa. Solo silenzio da parte delle altre. E onestamente è difficile capire questo loro silenzio su questa vicenda... O meglio lo capiamo molto bene...I potenti non  si toccano...E poi come si fa ad attaccare Rai Italia quando ogni giorno sin pubblica la scaletta con gli ospiti "governativi" e le canzoni al piano anni '50 del programma di "Italia con voi"?????

Questo giornale, ‘La Gente d’Italia’, appunto, da un mese sta ‘rendicontando’ tutte quelle discrasie che sembrano esistere tra gli italiani che vivono nel BelPaese e quelli che risiedono all’estero ( e in altra parte del giornale la nostra Giovanna Chiarilli ne fa un elenco preciso e particolareggiato...). Da 23 anni, da sempre  siamo al fianco dei cittadini, affinché non si ledano i loro diritti come invece appare evidente. La sensazione è che chi vive all’estero è trattato come lo scarto dello scarto, dove bisogna lottare sempre di più anche per cose che dovrebbero essere di normale routine: pensiamo alla burocrazia per avere i passaporti o la cittadinanza (altro che i 90 giorni al massimo di attesa, casomai riesci a ottenerli solo tramite una denuncia alla Procura della Repubblica e comunque costano pure parecchio...), o la mancata assistenza sanitaria una volta in Italia, magari per una vacanza o per rivedere i parenti. La domanda a questo punto sorge spontanea: non conviene spezzare del tutto quell’oramai sottilissimo filo che ci lega allo Stivale? Quando il troppo è davvero troppo, bisogna dire basta. ‘La giostra del gol’ è solo l’ultimo smacco che stiamo ricevendo dall’Italia e dalla Rai. Poi c’è l’incredibile vicenda dell’obbligo della quarantena se dovessimo andare in Italia anche se guariti o vaccinati dal Coronavirus che in qualche modo tozza con quei voli ‘Covid Tested’ che permettono di evitare il meccanismo della quarantena (ovviamente spendendo molto di più). E ancora l’assurda decisione presa dalla Farnesina di non rinviare le elezioni del 3 dicembre per il rinnovo dei Comites, quando di certo la pandemia non sarà ancora definitivamente sconfitta (almeno qui da noi in Sud-America) e dunque ci sarà poca partecipazione al voto e, crediamo, poca comunicazione al riguardo. Da più parti, in testa il Cgie, è stato chiesto il rinvio al ministero degli Esteri, ma non c’è stato verso. Insomma, più che in una democrazia sembra di vivere in una dittatura, dove bisogna accettare tutto, come per esempio vedere costruire una cattedrale nel deserto (la nuova Cancelleria Consolare a Montevideo) per fare stare la gente più comoda, quando la gente stessa avrebbe bisogno non di potersi sedere, ma casomai di vedere velocizzate le pratiche. Ma non essendoci personale (ricordiamo che l'Uruguay è considerato sede disagiata ma solo sulla carta...)  non capiamo tutta questa fretta di edificare questa nuova costruzione, destinando soldi che magari potevano servire alle migliaia di concittadini che si trovano in difficoltà causa Coronavirus. E allora per tutte queste cose sommate, se davvero siamo considerati cittadini di serie B (se non peggio) perché continuare a votare? E’un contentino?

È evidente, non siamo tutti uguali. È difficile vedere un giornale che oramai quotidianamente continua a rivolgersi alle istituzioni affinché ci ridiano i nostri sacrosanti diritti. Forse siamo l’unico caso al mondo.

E quindi ne approfittiamo per chiedere anche alla magistratura di lavorare per noi italiani all’estero per ridarci appunto il dovuto, partendo proprio dallo scandalo de ‘La giostra del gol’. Diciamo basta a questa disparità di trattamento.

Dobbiamo peró constatare  che anche importanti agenzie di stampa ( non certo la numero uno, l'Ansa...) tacciono su questi argomenti che invece meriterebbero grandi approfondimenti per capire il perché di certe decisioni che per noi non hanno né capo né coda e che di certo sono incostituzionali. Non vogliamo essere cittadini di serie B, "siamo italiani anche noi, o siamo diventati italiani diversi?

L'assenza della serie A, in lingua italiana, nel mondo,  non deve essere vista come una eccezione, al contrario infatti rappresenta una triste tendenza. Ad anticipare il pallone, uno dei precedenti più gravi, è stata infatti l'informazione. Ormai non c'è più: sono una rarità i giornali per i connazionali all'estero e lo stesso vale per i giornalisti professionisti. Ecco perchè 'La Gente d'Italia' è solo, tra i media, in questa battaglia. E tutte quelle pubblicazioni, cartacee e online, settimanali e mensili che raccontano di portare le problematiche degli italiani che vivono lontano dalla madrepatria in prima pagina? Non lo fanno, il piú delle volte, dispiace constatarlo, é una informazione 'quasi controllata  da ambasciate e ambasciatori, consolati e consoli, comites e affini i quali alla fine hanno il potere di dire sì oppure no anche agli ormai estremamente esigui contributi che lo Stato ancora eroga loro. Perché mancano i giornalisti, i professionisti, quelli che hanno studiato e fatto un esame per poter esercitare.  E quelli che lavorano per gli italiani nel mondo si contano sulla punta delle dita...

La maggior parte dei settimanali e mensili in lingua italiana all'estero sono editi infatti grazie alla perseveranza e all'amore per la lingua italiana di docenti scolastici, imprenditori, giovani studenti  che peró sono "controllati" indirettamente - ma non solo - dalle ambasciate e consolati di residenza e dai politici di turno... L'invito il 2 giugno, le manifestazioni italiane, qualche cena... Come si fa a non  esserci? Se contestano non li invitano piú...ed ecco che nei fogli se ne parla quasi sempre bene... Sono rare le contestazioni, le denunce di mancata assistenza, le lunghe attese per avere i passaporti, e altro...

Così molto spesso la voce degli italiani all'estero viene, in silenzio, cancellata: poche critiche e le istituzioni sono osannate, sempre. Un mondo costruito sulle 'veline' soltanto per fare un po' di cassa e sopravvivere in pace con le istituzioni. Ecco perché continuano ad arrivare alle nostre mail messaggi da ogni parte del mondo che reclamano giustizia, giustizia: "Non vogliamo essere cittadini di serie B, "siamo italiani anche noi"...  Lo sanno tutti che - con orgoglio - noi di Gente non c'inchiniamo ai potenti di turno.  Non l'abbiamo mai fatto e non lo faremo mai...Per questo abbiamo molti nemici... Potremmo sorridere ricordando la frase

«Molti nemici molto onore» detta da Georg von Frundsberg (1473-1528), generale tedesco del Sacro Romano Impero, variamente riusata nei successivi cinque secoli. (Frundsberg - per chi lo avesse dimenticato - è rimasto intrecciato alla storia d’Italia in quanto feroce capo dei Lanzichenecchi che vennero a portare guerra nel nord della penisola, con l’intento di arrivare a Roma. Infatti, si presentò con una corda d’oro legata al proprio cavallo, con cui dichiarava di voler impiccare il Papa).  Molti altri attribuiscono a «molti nemici molto onore» una origine ancora più antica, quale riassunto delle considerazioni di Giulio Cesare nel De Bello Gallico, quando commenta l’onore di trovarsi di fronte ad armate molto più numerose, quelle di Vercingetorige. 

Comunque per noi il risultato é sempre lo stesso...Nemici o amici noi denunceremo sempre i soprusi perpetrati agli italiani nel mondo, i nostri Lettori...