Domani,  a Basilea, un altro passo falso della squadra di Mancini non potrebbe essere accolto con la stessa leggerezza di quello di Firenze.

Vincere non l’ha prescritto il medico, un pari in trasferta sarebbe già prezioso, ma cadere traumatico. Non è escluso che il gioco un po' più aperto degli Svizzeri, e le loro assenze tra infortuni, forma, Covid e squalifiche (Embolo, Shaquiri, Gavranovic, Xhaka, Mabu, Freuler sino out), diano agli azzurri una bella mano. Però le insidie non mancano. E forse non tutti i mali (e i pari) vengono per nuocere. Era giusto che Mancini ripartisse da Wembley. Doveroso. Forse la gratitudine poteva non estendersi alla panchina: gente tipo Zaniolo, Scamacca e Kean avrebbe offerto soluzioni più utili in caso di emergenza. Ma ora "si riparte da zero", come aveva detto profeticamente Bonucci, discorso che tende ad annullare la riconoscenza.

  Si riparte da zero e si cambia, in Svizzera, poco ma sicuro. Probabile il rientro di Di Lorenzo e Chiellini, servirà però qualcosa di diverso in mezzo e in attacco. Locatelli ha segnato due gol agli svizzeri all’Europeo: sarà difficile tenerlo fuori, anche perché Verratti non è sembrato al massimo. E davanti né Insigne né Immobile hanno brillato. Il centravanti rischia di diventare il tormentone di questo nuovo ciclo: Immobile si muove quasi meglio di prima, tra Mancini e Sarri, ma la maglia continua a pesare il doppio di quella della Lazio al momento del tiro. Le alternative, giovanissime però, non mancano, Scamacca, Raspadori, Kean, e forse è il momento. Perché gli altri ora ci temono, ci studiano, e preparano contromosse, e un 9 che non si gira in area, ma appoggia solo, alla lunga è prevedibile.  

Le probabili formazioni

Italia (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Chiellini, Emerson Palmieri; Barella, Jorginho, Verratti; Chiesa, Immobile, Insigne

Svizzera (3-4-2-1): Sommer; Elvedi, Akanji, Rodriguez; Widmer, Zakaria, Freuler, Zuber; Shaqiri, Embolo; Sferovic.