Signori, ma siamo o non siamo nel pieno di un’emergenza pandemica? Eppure, a guardare la gente che affolla le nostre strade, il traffico che intasa i centri urbani, sembra quasi che il Covid sia diventato “solo” un triste ricordo e non, invece, il morbo che ancora miete vittime e contagi in ogni angolo del globo. Nel giorno in cui l'Oms (l'Organizzazione mondiale della sanità) lancia l’allarme, ricordando che "entro marzo del 2022 in Europa ci saranno due milioni di morti in totale per il coronavirus, se non si interverrà subito”, in tv e nelle vie dello shopping sembra quasi di respirare la classica atmosfera pre-natalizia che solitamente accompagna gli ultimi giorni di novembre.

Fuor di metafora: mai come in questo momento, si avverte fortemente il bisogno di fare chiarezza. Sì, molta chiarezza. A trecentosessanta gradi. A partire dalle campagne di comunicazione che vengono passate sul piccolo schermo in queste ore. Capita infatti di assistere a uno spot in cui si invita la popolazione a vaccinarsi e, subito dopo, nel giro di pochi secondi, di vederne un altro in cui si pubblicizza un concerto in spiaggia dove si vedono centinaia di persone ammassate le une sulle altre, in barba alle più elementari regole di distanziamento sociale. Che modo è questo di comunicare la pericolosità del virus? Quale messaggio promana da una pubblicità del genere? Perché, semplicemente, non dire alla gente che nel giro di una settimana nel caro Vecchio Continente i morti di Covid sono aumentati al ritmo di 4.200 al giorno quando a fine settembre erano 2.100?

È vero. Il governo italiano predica prudenza, agita lo spettro del super green pass, mentre in Austria si adottano misure restrittive forti nei confronti dei no vax e in Olanda, dove le terapie intensive sono praticamente al collasso, si riadotta l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto. Ma quale messaggio arriva, quotidianamente, nelle case degli italiani dove, all’opposto, sembra regnare la confusione e la sensazione, sballata e sbagliata, che il pericolo sia ormai alle spalle? È inutile girarci troppo attorno: siamo in piena quarta ondata. Il pericolo non è stato affatto scongiurato. Solo una sana e massiccia politica vaccinale potrà tirarci definitivamente fuori dal baratro in cui ci ha cacciati la pandemia. Ma per fare questo serve una stretta reale su tutto. A partire dalla comunicazione in tv e sui media in generale, con messaggi chiari ed inequivocabili.

E poi, sì: misure restrittive se occorre. Sull’esempio di quanto fatto dal governo di Vienna, con un lockdown mirato nei confronti di quanti rifiutano il vaccino. È anticostituzionale? Non si può fare? Chi se ne frega! Lo si vada a spiegare a chi a causa del Covid ci ha rimesso la pelle o è attaccato a un tubo in terapia intensiva. Se poi il ricoverato è un no vax, allora… paghi di tasca propria le cure!!