di MATTEO FORCINITI

Domani, sabato, l’Uruguay voterà il suo rappresentante all’interno del Cgie, il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. Un’elezione, questa, che corre il rischio di trasformarsi in una farsa vista la posizione di Aldo Lamorte, attuale presidente del Comites di Montevideo nonché deputato supplente nel Parlamento uruguaiano con il Partido Nacional. Il senatore italiano del Partito Democratico Fabio Porta ha appena presentato un’interrogazione parlamentare al riguardo parlando di “evidenti irregolarità” su questa ennesima vicenda che vede protagonista il principale favorito al voto di domani.

L’altra questione spinosa riguarda i due membri cooptati del Comites di Montevideo il cui voto potrebbe risultare decisivo per l’esito finale.

Era il 16 febbraio quando durante una seduta infuocata del Comites queste due persone venivano nominate prima ancora dell’autorizzazione dell’Ambasciata e di fronte all’incredulità delle due liste di opposizione. Al suo esordio come presidente dell’organismo, il primo atto di Aldo Lamorte è stato quello di ingrossare le fila dei suoi seguaci con la nomina di un suo prestanome in alcuni affari immobiliari (Jorge Castiglia) e quella di un altro suo amico, il giornalista Nery Pinatto. Ovviamente non esiste alcun merito per giustificare quella scelta che rispondeva solo ed esclusivamente ad interessi elettorali per ottenere il posto al Cgie, l’ennesima poltrona da accumulare tra Italia e Uruguay nella sua brillante carriera.

Come già raccontato da Gente d’Italia, al momento della nomina dei suoi due amici che influenzeranno il voto di domani, l’architetto esercitava un doppio incarico illegale in base a quanto ha stabilito l’Avvocatura dello Stato: per tre mesi, infatti, violando la legge, Lamorte è stato contemporaneamente presidente del Comites di Montevideo e consigliere del Cgie grazie a una nomina regalatagli dal precedente governo in cui c’era un sottosegretario del suo partito.

Dopo aver fatto la comparsa nella precedente legislatura adesso l’Innominabile proverà ad arrivare al Cgie con il consenso democratico cercando di ribaltare la sconfitta del 2015. Ma come può una persona che non sa parlare in italiano sedere in un organismo di rappresentanza? E poi come fa uno a dividersi tra il Cgie e il Parlamento uruguaiano, chi può rappresentare?

La strada della vittoria di questo personaggio sembra segnata anche grazie alle divisioni delle forze di opposizione. Ci dovrebbero essere infatti altre due candidature per la carica di consigliere del Cgie con pochissime chance per la vittoria: Filomena Narducci -che in passato ha già ricoperto questo incarico- e un’altra della lista Rinnovo.

A scegliere il rappresentante uruguaiano saranno i 29 membri dell’assemblea paese composta dai membri del Comites e dai rappresentanti delle associazioni.

All’interno del Comites c’è innanzitutto la lista di maggioranza Maiu con 10 consiglieri: Bardini Patricia, Conte AntoneIa, Coronato Angelina, Darino Mario, Goni Silvana, Lamorte Aldo, Melloni Maria Costanza, Mezzera Roberto, Micucci Pascual, Supparo Eduardo. A loro si aggiungono i due membri cooptati Castiglia e Pinatto. Tra le due liste di opposizione abbiamo Rinnovo con cinque consiglieri (D’Alessandro Fabrizio, Palermo Ignacio, Musetti Roma, Rossi Rolando Raul, Santucci Ana) e Unitalia (Antonelli Silvana, Maggi Alessandro, Méndez José).

Tra gli altri votanti ci sono i rappresentanti delle associazioni italiane in Uruguay: Calzolari Alicia (Associazione Marchigiani nel Mondo), Facciolo Rafaello (AIUDA, Associazione Italiana in Uruguay di Assistenza), Girardo Claudia (Ente Friulano Assistenza Sociale Culturale Emigranti, EFASCE), Mondelli Melina (Associazione Emigrati Regione Campania in Uruguay, AERCU), Monetti Italo (Scuola Italiana di Montevideo), Nocito Nicolas (Associazione Calabrese di Montevideo), Quagliata Gisella (Associazione Nazionale Ex Combattenti e Reduci di Guerra, ANCRI) Grottola Alberto (Circolo Italiano de la Costa de Oro), Vera Laura (Circolo Trentino di Montevideo).