Su DATAROOM, la sua rubrica sul Corriere della Sera online, Milena Gabanelli coadiuvata da Mario Gerevini racconta la fantastica storia del "geometra di Ravenna che voleva diventare principe". Ovvero la storia di Gianni Rolando – padre del forse più noto ai ravennati Gianfilippo Nicola Rolando, consigliere comunale leghista – che ha fondato nel 2013 un piccolissimo principato nel Mar Rosso, tra Yemen ed Eritrea, quando "spuntò una piccola isola vulcanica tutta nuova e allora lui la rivendicò con l'atto di un notaio di San Marino battezzandola San Bernardino. Così il geometra divenne «Sua Altezza Serenissima Gianni Rolando Principe di San Bernardino». Dopo quasi 10 anni, con una novantina di nomine tra ministri, ambasciatori e cappellani, Sua Altezza Serenissima, 69 anni, ex pilota del Motomondiale 500, è sempre lì è al vertice del principato «fondato su atti giuridici», retto da una Costituzione, con una sua moneta, il Pax, e sedi diplomatiche. Compreso il Consolato Generale in Italia in via Barberini 11 a Roma."

"Siccome è tutto vero, non è una favola e va avanti dal 2013, – scrivono Gabanelli e Gerevini – siamo andati in via Barberini ma prima ancora all'origine dei fatti, l'eruzione vulcanica sottomarina. Da lì in poi tra notai veri e atti farlocchi, fondazioni, onlus, donazioni via PayPal, presunti lord e improbabili contesse, si viaggia in un mondo parallelo: una fusione di vero (poco), verosimile (molto) e grottesco (tutto). Già che c'eravamo abbiamo chiesto come ottenere la cittadinanza: si compila un modulo allegando documenti e la ricevuta di una «donazione umanitaria» di 250 euro alla Fias-Fondazione Internazionale Assistenza Sociale su un conto di una banca bulgara. Dopo la nostra telefonata di chiarimenti, sul sito la donazione è diventata «libera»."

Una storia vera, a qualcuno conosciuta e da pochi raccontata. Forse perché si stenta a credere a tutto questo. Ma Milena Gabanelli e il suo collaboratore hanno fatto un lavoro accurato e dall'esito godibilissimo, alla lettura. L'avventura di Rolando inizia alla fine del 2011 quando i pescatori della zona "assistono agli spasmi di un vulcano sottomarino che sputa fuori un'isoletta lavica nel Mar Rosso al largo delle coste occidentali dello Yemen, nell'arcipelago dello Zubair, sul crinale tra la placca africana e quella araba."

Gianni Rolando la rivendica subito sostenendo che è in acque internazionali e non appartiene a nessuno. Così il geometra ravennate il 30 settembre 2013 pianta la sua bandiera virtuale sull'isolotto e ne prende possesso. Ma non è tutto. "Sostiene che il Principato gode di «immunità giurisdizionali e tributarie», che «i provvedimenti dei Suoi Tribunali hanno natura di provvedimenti giurisdizionali di uno Stato estero». Intanto però Colombo in America c'è stato, Rolando sulla sua isola mai. Ma non è importante perché «avremo territori e commanderie in tutti cinque i continenti», in sostanza «uno Stato network». – scrivono i due giornalisti sul Corriere della Sera – Incontri effettivamente avvenuti e suggellati da foto con rappresentanti consolari e funzionari di ambasciata, per lo più di Paesi africani, starebbero a dimostrare l'avvio di relazioni diplomatiche, una sorta di riconoscimento del Principato in fase di formalizzazione." Fra gli scambi di corrispondenza di cortesia c'è anche quello con la defunta Regina Elisabetta.

Della «Real Casa» del Principato di San Bernardino, come si legge sul sito web ufficiale del governo, (esperienza da non perdere) fa parte anche il figlio di Sua Altezza, il Principe ereditario Gianfilippo Nicola Rolando, 43 anni, figlio di Sua Altezza, tecnico installatore alla Master Clima di Faenza e da anni consigliere della Lega al Comune di Ravenna." È stato anche candidato alle elezioni regionali 2020 per la Lega ed oggi è addirittura capogruppo a Palazzo Merlato, cose che Milena Gabanelli e Mario Gerevini forse non sanno o non hanno ritenuto di mettere nel loro pezzo, poco interessati al rampollo. Così come non sanno o non riportano che l'erede è stato un fiero sostenitore del Presidente Trump e di tutte le tesi complottiste legate alla presidenza, tenace oppositore delle misure governative contro il Covid e che nell'ottobre del 2021 cercò di mettersi alla testa delle proteste no vax che intendevano bloccare l'attività del porto di Ravenna, emulando le vicende triestine.

Ma torniamo al Rolando padre che governa, riportano i giornalisti del Corriere, "in modalità smart ruling su un minuscolo lembo di roccia lavica da cui si eleva una faraonica sovrastruttura politico-istituzionale con un corpo diplomatico da far invidia alle grandi nazioni. A suo modo geniale, ma il fumo è tale e tanto che si fatica a vedere l'arrosto. Ma la sede della Segreteria di Stato e del Consolato Generale in Italia, in via Barberini a Roma esiste davvero. Ci apre «S.E. Lord Rocco Milano – Segretario di Stato» (biglietto da visita). Garantisce che stanno gestendo «diverse centinaia» di richieste di cittadinanza. Gli uffici sono condivisi con la fondazione Fias al primo piano di un elegante palazzo. Sulla parete della sala riunioni spiccano lo stemma del Principato e la foto di Gianni Rolando, in tenuta rococò da cerimonia, che ci guarda dall'alto in basso. Su una lavagna grafici e appunti di una precedente riunione dove la Fias, presieduta e diretta dal numero due di San Bernardino, Rocco Milano, viene indicata come tesoreria del Principato. Un legame stretto nato circa 4 anni fa. La Fias è una onlus con sede anche in Romania e un organigramma gigantesco, inversamente proporzionale all'attività svolta (o meglio, dichiarata): 56 professionisti tra cui 6 all'ufficio legale e poi divisione food, ufficio ricerca, divisione assicurativa, centro sviluppo progetti europei ecc. Nonostante quattro revisori, un responsabile tesoreria e due nell'ufficio ragioneria, non vi sono bilanci disponibili né una seria rendicontazione dell'attività. L'asse con il Principato è di ferro. Tant'è che i potenziali introiti per la cittadinanza vanno sui conti Fias mentre le iscrizioni agli ordini ospedalieri di San Bernardino (2.500 euro, con causale «donazione umanitaria») transitano su un conto del Principe presso la banca online tedesca N26. Anche se per ora sarebbe tutto congelato. Sua Eccellenza Milano dice che in quelle stanze sono passati molti ambasciatori di altre nazioni, che «la missione del Principato è operare nel sociale attraverso i corpi di soccorso internazionale», che la valuta ufficiale, il Pax, sarà una criptomoneta e che «la prima cosa che faremo è aiutare l'Italia, priva di autonomia e soggetta all'Europa che ne decide le sorti». Il tutto presumibilmente preceduto da un vertice Rolando-Mattarella."

Un punto fondamentale per Gabanelli e Gerevini sono le basi giuridiche che il Principato sostiene di possedere: "un proprio territorio nel Mar Rosso, legalmente e pubblicamente rivendicato. Il riconoscimento internazionale – affermano acrobaticamente – è provato da un Atto Notorio rogato in San Marino il 30/09/2013 e confermato da Apostilla del Segretariato degli Esteri del Titano del 07/10/2013. Documenti veri di un notaio vero. Ma bisogna leggerli: Rolando riceve l'investitura di «reggente» della neonata isola dopo una «consultazione popolare» (al bar?) e grazie a una «nota diplomatica» del «Governatore dell'Amomu, On. Reverendissimo Cesidio Tallini». Amomu sta per Arcipelago Multi Oceanico delle Nazioni Unite e reverendissimo in quanto «vescovo della Chiesa Cesidiana». Il conte Mascetti-Tognazzi riassumerebbe tutto in una super... parola. Comunque sarebbe questo il riconoscimento internazionale. Il New York Times si occupò tanti anni fa di Tallini perché lui, residente a Long Island, firmandosi come «Governor of Independent Long Island» diffondeva comunicati per la secessione da New York e dagli Stati Uniti. Disegno fallito, a dire di Tallini, per l'intervento della Cia. Più concreta è Sua Altezza di Ravenna che per dimostrare la legittimità del regno sfodera anche una «Sentenza Arbitrale di Riconoscimento del Principato resa esecutiva dal Tribunale Ordinario di Sassari in data 02/01/2017». Ma bisogna leggerla. È la vicenda di un tipo di Genova, presidente di un'associazione nobiliare, che era inspiegabilmente scettico sul titolo di Principe autoattribuitosi da Rolando; in sostanza lo considerava un ciarlatano. La controversia è stata risolta nominando tre arbitri che alla fine hanno dato ragione a Rolando: «È realmente il Principe dello stato sovrano di San Bernardino, con privilegio di immunità diplomatica e diritto di extraterritorialità nella sua residenza». Dopodiché la decisione è stata semplicemente depositata, per l'esecutività, presso il tribunale di Sassari che non è mai entrato nel merito della questione. Perché Sassari? Casimiro Mastino, avvocato sassarese, era uno degli arbitri e oggi è un alto esponente dello Stato con il rango di «Lord ministro della Giustizia, Etica e Moralità». Agli Esteri, invece, viene indicata «Lady Contessa Djarsa Premoli» ma l'elenco di ministri e funzionari è infinito."

I due giornalisti telefonano anche al Principe: Rolando risponde e conferma che sull'isolotto non c'è mai stato e aggiunge che adesso sarebbe impossibile perché è in mano ai pirati. "Pare tuttavia che il Mar Rosso abbia giocato un terribile scherzo al Principe. Impostando su google maps le coordinate geografiche ricavate dagli atti ufficiali (15,1588 Latitudine Nord e 42,1019 Longitudine Est) anche zoommando al massimo, cioè con la possibilità di inquadrare dal satellite minuscoli scogli, l'isola non si vede. Scomparsa, il mare se l'è ripresa. Lo diciamo al signor Rolando: il suo Principato non c'è più. Qualche secondo di silenzio. Poi risponde: «L'isola è sparita fino a un certo punto; ogni tanto riemerge, dipende dalle maree». E quando riemerge lui è l'unico, indiscutibile Principe di San Bernardino, l'isola che c'è e non c'è."