Luciano Vecchi

di LUCIANO VECCHI*

Col passare dei giorni sempre più componenti della società italiana si rendono conto dei contenuti e degli effetti del combinato disposto della legge di bilancio 2024 (rispetto alla quale il ruolo del Parlamento è stato quasi azzerato) e di altri provvedimenti di natura fiscale o amministrativi voluti dal Governo delle destre e che stanno avendo un impatto nefasto sulla realtà. Ovvio riferimento, tra l’altro alle proteste degli agricoltori che hanno “scoperto” di essere vittime dell’abrogazione del regime di sostegno fiscale introdotto dai governi a partecipazione del Partito Democratico. Anche per quanto riguarda gli italiani all’estero, quanto sta facendo il Governo è non solo in palese contraddizione con le promesse elettorali ma età assumendo persino un carattere punitivo verso gli oltre sei milioni di concittadini che vivono, lavorano e studiano nel mondo. Nella Legge di bilancio per l'anno 2024 gli interventi che interessano gli italiani all’estero sono contenuti prevalentemente nello stato di previsione del Ministero degli affari esteri ed in particolare nel programma n. 4.8, specifico per gli italiani nel mondo e le politiche migratorie. 
Nello specifico si registra uno stanziamento, per il 2024, di 70,4 mln. di euro, pari al 2% delle spese totali del Ministero, con una riduzione di 5,6 milioni di euro rispetto al 2023, dopo che già nell’anno precedente (il primo bilancio del Governo Meloni) vi erano stati tagli significativi. .
 I punti di particolare interesse per gli italiani all’estero concernono: 1. Il Consiglio Generale degli italiani all’estero (CGIE), al capitolo 3131, con un finanziamento di 577.125 € per il 2024, in calo rispetto alla legge di bilancio per il 2023 di 30.375 €. Nel 2022 lo stanziamento fu di oltre 1.100.000 euro. 2. I Comites, capitolo 3103, (“Contributi in danaro ai Comites e per le riunioni annuali dei comitati dei loro presidenti”), con un finanziamento di 1.185.732 di euro, cioè 62.406 € in meno rispetto alla legge di bilancio per il 2023 (1.248.138 €). Mentre il contributo per le riunioni annuali dei comitati dei presidenti dei Comites (capitolo 3106) è di 66.196 € nel 2024, rispetto ai 69.680 € nel 2023. Nel 2022 le risorse a ciò destinate erano di 2.248.000 euro. I 118 Comites funzionanti nel mondo sono quindi quasi completamente private delle risorse necessarie per lo svolgimento dei propri compiti di rappresentanza e tutela dei cittadini italiani. 3. Le scuole italiane all’estero, hanno una dotazione finanziaria, al capitolo 2550, (“Dotazione finanziaria per le scuole italiane statali all’estero”), per il 2024, di 1.808.347 €, rispetto a 1.735.523 € del bilancio 2023. Il capitolo 2619 concerne le “spese, contributi, assegni e premi finalizzati alla promozione ed alle relazioni culturali”. In tale quadro, sono compresi i contributi alle scuole italiane non statali paritarie all’estero (3.036.436 € nel 2024, rispetto ai 3.196.248 € del 2023); i contributi ad istituzioni scolastiche e universitarie straniere per la creazione e il funzionamento di cattedre di lingua italiana, a cui vanno aggiunte le spese, anche in Italia, per la divulgazione telematica di corsi di lingua italiana, il conferimento di borse e di viaggi di perfezionamento a chi abbia frequentato con profitto corsi di lingua e cultura, nonché i contributi alle scuole europee per la creazione ed il funzionamento di sezioni italiane pari a 2.913.672 € per il 2024, rispetto ai 3.064.917 € del 2023. Inoltre, sempre allo stesso capitolo bisogna ascrivere i contributi a enti ed associazioni, nonché ad amministrazioni ed enti pubblici stranieri per corsi, anche a distanza, di formazione e aggiornamento per docenti di lingua italiana pari a 262.243 € , per il 2024, rispetto ai 274.992 € del 2023. Le risorse da destinare al personale in servizio presso le istituzioni scolastiche all’estero afferiscono a diversi capitoli di spesa ed ammontano, nel 2024, a 67.902.074 € rispetto ai 67.858.221 € del 2023. Il capitolo 2491 presenta uno stanziamento di 502.191 €, nel 2024, rispetto a ai 525.579 € del 2023 ed è riferito a varie spese inerenti la diffusione della lingua e cultura italiana e l’insegnamento della lingua italiana a stranieri, incluse campagne informative per l’attrazione di studenti stranieri, nonché per l’organizzazione di corsi di formazione e aggiornamento per docenti di lingua italiana presso università o istituzioni italiane specializzate, all’acquisto e fornitura di materiale didattico e all’organizzazione a convegni sulla lingua e sull’editoria. Da tenere conto che, in ogni confronto quantitativo, occorre considerare l’alto tasso di inflazione del 2023 e i mutamenti del cambio dell’Euro nei confronti di valute come il dollaro USA o il Franco svizzero. È quindi chiara l’ulteriore erosione dell’entità dei fondi a disposizione. 4. Si evidenzia che nel programma 4.13 (“Rappresentanza all’estero e servizi ai cittadini e alle imprese”), grazie ad un emendamento del PD, sono allocate le risorse che autorizzano la spesa di 2 milioni di euro annui a decorrere dal 2024 per l’adeguamento delle retribuzioni del personale a contratto assunto presso le rappresentanze diplomatiche, gli uffici consolari e gli istituti italiani di cultura. 5. Infine, si fa presente che con la nuova legge di bilancio, a partire dal 2024, ci sarà un inasprimento delle sanzioni per coloro che, pur risiedendo all’estero, non si iscrivono all’AIRE. Le sanzioni previste all’articolo 11 della legge n. 1228 del 24 dicembre 1954, ed aggiornate dalla L. 26 aprile 1983, n. 131, sono state aumentate ed introdotti elementi atti ad individuare tale reato. Infatti, il comma 242 dell’articolo 1 della legge di bilancio 2024 prevede un aumento della sanzione amministrativa pecuniaria che arriva ad una somma compresa tra 200 e 1.000 euro per ogni anno di mancata iscrizione all’AIRE. Si fa notare anche il fatto che la legge di bilancio 2024 contiene misure per la sanità dei lavoratori transfrontalieri con una nuova tassazione del reddito per ottenere l’assistenza sanitaria in Italia. Infatti, coloro che, pur residenti in Italia ma lavorano e soggiornano in Svizzera e che utilizzano il Servizio sanitario italiano oltre ai frontalieri di cui all’Accordo tra Italia e Svizzera che hanno esercitato il diritto di opzione per l’assicurazione malattie e i familiari a carico, devono versare alla Regione di residenza una quota di compartecipazione al Servizio sanitario nazionale, in maniera progressiva rispetto al reddito netto con un minimo di 30 euro ed un massimo di 200 euro per ogni mese lavorato. 6. Rientro dei Cervelli 2024: i nuovi requisiti per i lavoratori impatriati Il Decreto legislativo 27 dicembre 2023, n. 209 concernente l’attuazione della riforma fiscale in materia di fiscalità internazionale, all’art 5 contiene norme che riguardano gli incentivi per il rientro dei cervelli e, in particolar modo, per i lavoratori impatriati. Tale decreto dispone, a partire dal 1 gennaio 2024, l’abrogazione dell’art. 16 del D.Lgs. n. 147/2015, in materia di incentivi fiscale per i vecchi impatriati, e dell’art. 5, commi 2-bis, 2- ter e 2-quater, del D.L. n. 34/2019, riguardante la proroga di tali incentivi fiscali. Quindi si tratta di una restrizione dell’applicazione di tali incentivi, che, tuttavia, continuano ad essere attive per i soggetti che abbiano trasferito la propria residenza anagrafica in Italia entro il 31 dicembre 2023. Inoltre, la percentuale di sgravio fiscale cambia passando dal 70% del vecchio regime al 50% per i nuovi lavoratori impatriati a meno che tali lavoratori non trasferiscano la loro residenza nelle Regioni meridionali ottenendo uno sgravio fiscale del 90% per i lavoratori che si trasferiscono nelle regioni del Centro-Sud. Data la complessità della struttura del Bilancio dello Stato e di altra legislazione che può riguardare, direttamente o indirettamente, i nostri connazionali all’estero non si esclude di scoprire nuove “sorprese”. I senatori e i deputati del Partito Democratico eletti nella Circoscrizione Estero, col sostegno dei propri Gruppi parlamentari del PD, coerentemente coi propri impegni e con quanto fatto anche negli anni passati, avevano presentato numerosi e realistici emendamenti per tutelare le nostre comunità nel mondo. Con la sola eccezione dei 2 milioni di Euro a tutela dei lavoratori a contratto delle sedi estere, sono stati tutti respinti dalla maggioranza di centrodestra. Continua comunque il nostro impegno per la dignità, la cittadinanza e la valorizzazione degli italiani nel mondo e per favorire il loro impegno per lo sviluppo del Paese. 
*LUCIANO VECCHI
Responsabile per gli Italiani nel Mondo del Partito Democratico