La campagna-elettorale del Maie sul volo degli italiani bloccati nel 2020 Foto Maie

di MATTEO FORCINITI

C’è un filo rosso che lega Giovanni Iannuzzi e Aldo Lamorte, il diplomatico censore insieme al politico spregiudicato sempre a caccia di una poltrona tra una sponda e l’altra dell’oceano.

Durante il 2022, nel corso del terzo anno del mandato dell’ambasciatore Iannuzzi in Uruguay, questa meravigliosa sintonia tra i due personaggi raggiunge il suo punto più alto. A Lamorte viene lasciato in pratica terreno libero per comandare anche a costo di andare contro le leggi e il buon senso. Tra il dicembre del 2021 e il marzo del 2022 l’Ambasciata di Iannuzzi chiude gli occhi tollerando una palese situazione di illegalità sull’accumulazione di incarichi da parte dell’architetto italouruguaiano acchiappatutto che in questo periodo si trova contemporaneamente diviso tra: presidente del Comites appena eletto e consigliere del Cgie uscente (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero) senza dimenticare l’altro fronte che lo vede vestire i panni del parlamentare supplente nel suo paese con il Partido Nacional.

L'ambasciatore Iannuzzi insieme agli esponenti del Maie alla Scuola Italiana di Montevideo Foto Twitter Ricardo Merlo

Almeno in un caso, però, esiste un’incompatibilità certa tra tutti questi incarichi, in particolare tra il ruolo di presidente del Comites e quello di consigliere del Cgie; a stabilirlo è una legge di cui a Montevideo si ignora volutamente l’esistenza. Per porre fine alla questione deve intervenire persino l’Avvocatura dello Stato in un parere al Ministero degli Esteri dove ribadisce la risaputa incompatibilità tra i due incarichi negli organismi di rappresentanza per gli italiani all’estero. 

Le tanto attese dimissioni da consigliere del Cgie arrivano a fine marzo del 2022 dopo tre mesi di agonia: non sappiamo il perché ma quello che è certo è che per tre mesi Aldo Lamorte fa di tutto per rimanere incollato alla poltrona con il beneplacito del suo compagno di merende che invece sarebbe chiamato ad esercitare un incarico di vigilanza al di sopra delle parti come impone il suo ruolo istituzionale.

I problemi sulla posizione di Lamorte non finiscono qui dato che anche la sua carica di deputato supplente nel Parlamento uruguaiano andrebbe contro la legge istitutiva dei Comites che parla chiaramente di “non eleggibilità di coloro che detengono cariche istituzionali”. È per tutti questi motivi che nell’aprile del 2022 il senatore italiano del Partito Democratico Fabio Porta presenta un’interrogazione parlamentare al riguardo parlando di “evidenti irregolarità” nell’operato del Comitato degli Italiani all’Estero dell’Uruguay.

La seduta del Comites del 16 febbraio del 2022

E che cosa ha fatto in questi lunghi tre mesi di illegalità il Comites di Montevideo?

Come primo provvedimento nel nuovo comitato eletto, Lamorte fa eleggere come membri cooptati due persone sconosciute alla collettività su proposta di due associazioni inattive, il primo si chiama Jorge Castiglia è il guardaspalle personale dell’architetto oltre che prestanome in alcuni suoi affari immobiliari, il secondo è Nery Pinatto, giornalista e amico di lunga data.

Queste due nomine, decretate con urgenza e prima ancora dell’autorizzazione dell’Ambasciata che in genere dovrebbe verificare i requisiti di ogni candidato, hanno l’unico scopo di aiutare il politico  a farsi eleggere come consigliere uruguaiano nel nuovo Cgie delle elezioni dell’aprile 2021.

La commemorazione per la giornata dei caduti Foto Facebook

L’altra decisione assunta dal Comites illegale è il parere falso contro Gente d’Italia che sarà in seguito appoggiato dallo stesso ambasciatore Iannuzzi. Come stabilisce la normativa, il Comites dovrebbe rispondere a tre semplici domande al momento di emettere un parere non vincolante e dunque ininfluente ai fini della decisione del Dipartimento dell’Editoria nella concessione dei contributi: il giornale è venduto nelle edicole? I contenuti sono scritti per più del 50% in lingua italiana? Il giornale circola e viene apprezzato dalla collettività italiana del paese? Ribaltando la realtà il Comites vota negativamente contro il mezzo stampa più importante della collettività in Uruguay.

Alla luce della situazione bisogna chiedersi: quello che è stato fatto in questi 3 mesi può essere considerato valido se al vertice dell’organismo è stata commessa una palese illegalità? E poi, soprattutto, perché la rappresentanza diplomatica non è intervenuta?

A onor del vero, l’unico sussulto di dignità contro la cricca del Comites Iannuzzi lo dimostra in occasione del tentativo di golpe linguistico che cercava di imporre senza successo l’utilizzo dello spagnolo -paradossalmente- in un organismo italiano. Ma a parte questo episodio la luna di miele tra l’ambasciatore e il politico va avanti senza alcun problema.

Nel corso del 2022 l’Ambasciata di Iannuzzi continua attraverso una serie di iniziative a puntare tutto sulla promozione dei prodotti italiani e in particolar modo della gastronomia. Il tema dei servizi consolari è dimenticato nonostante l’emergenza delle cittadinanze con dati allarmanti.

Inaugurazione della Cancelleria Consolare Foto Ambasciata Montevideo

Nel luglio di quest’anno viene inaugurata con tutti gli sfarzi del caso la nuova sede della cancelleria consolare, in realtà una cattedrale nel deserto utilizzata per la campagna elettorale del partito di Lamorte, il Maie (Movimento Associativo degli Italiani all’Estero). I problemi ovviamente non vengono risolti ma anzi la situazione riesce addirittura a peggiorare a causa della mancanza del personale e dell’impossibilità di ottenere gli appuntamenti.

Eppure, nonostante questo, l’Ambasciata con i suoi eventi non bada a spese. La fiera della vanità prosegue spedita nel suo obiettivo. Nel mese di marzo viene organizzata la “Biciclettata” con spaghettata finale per “valorizzare i monumenti italiani della città” dal costo di quasi 10mila dollariL’altra grande priorità resta la propaganda della sede diplomatica che in questo 2022 arriva a costare più di 7mila dollari nonostante l’esistenza di un servizio stampa ufficiale da parte del Ministero degli Esteri che dovrebbe occuparsi di queste cose.

E mentre la macchina della propaganda viaggia a gonfie vele Gente d’Italia continua a fare quello che il giornalismo richiede, ovvero raccontare i fatti senza asservirsi al racconto ufficiale. Ed è proprio per questo che arriva un’altra volta il castigo, la censura. Nel suo delirio di onnipotenza l’ambasciatore accompagna il parere falso del Comites, l’unico obiettivo dell’accoppiata Iannuzzi-Lamorte è quello di far chiudere un giornale scomodo. 

La Cancelleria Consolare di Montevideo

“Si tratta di un giornale teso a privilegiare le polemiche inutilmente divisive all’interno della Collettività, come se lo scopo fosse gestire un’arena di scontro a prescindere dalla corretta, completa e accurata informazione” scrive l’ambasciatore nella sua relazione, un insulto all’articolo 21 della Costituzione alla quale i diplomatici giurano ipocritamente fedeltà. La libertà di stampa muore così in Uruguay nonostante i numerosi messaggi delle associazioni che intervengono in difesa di Gente d’Italia.

Così come era accaduto per le elezioni del Comites del 2021, anche le elezioni politiche italiane del 2022 restano una pesante macchia sull’operato dell’ambasciatore Iannuzzi in Uruguay. Su questo importante appuntamento la rappresentanza diplomatica impone il silenzio più assoluto e -forse anche per via di questo atteggiamento- in Uruguay la partecipazione raggiunge numeri pessimi con il 22%, una cifra anomala nella storia di un paese dalla forte cultura civica.

La “grande campagna informativa” promessa è un bluff pieno zeppo di misteri: i 133mila pesos spesi sui media uruguaiani dove sono andati a finire?

Cattura immagine dal video promozionale per la Expo Prado

Forte è il sospetto che una parte di questi soldi siano serviti anche per promuovere altre cose che non avevano nulla a che vedere con lo scopo originale dato che nel settembre del 2022 l’Ambasciata appare sui media locali per promuovere il suo padiglione alla Expo Prado, un’importante esposizione agroindustriale su cui si la rappresentanza diplomatica concentra tutti gli sforzi (con un investimento di 45mila dollari) in un periodo cruciale per promuove la partecipazione al voto. 

Nel nome del made in Italy e del commercio la democrazia viene umiliata. Non entriamo nel merito se sia giusto o sbagliato partecipare a eventi privati e commerciali, guardiamo ai fatti: su queste elezioni l’ambasciatore Iannuzzi non spende neanche una parola a differenza della Expo Prado per la quale invece interviene con un video che invita alla partecipazione perché promuovere i prodotti italiani è più importante che far votare la gente. Con Iannuzzi in Uruguay si assiste al trionfo del marketing che prende il sopravvento su tutto anche sui diritti dei cittadini che si stanno silenziosamente perdendo.

Le elezioni del 2022 ci regalano un altro memorabile episodio con il video dello scandalo di Aldo Lamorte che vota al posto di un’altra persona, la titolare del plico che dice di non saperne niente, alla faccia di un principio basico che garantisce il voto personale, libero e segreto. Costretta a intervenire di fronte all’evidenza del video, l’Ambasciata denuncia subito l’accaduto alla magistratura italiana anche se nel comunicato evita di pronunciare il nome del protagonista, la stessa persona che pochi giorni prima si vantava incredibilmente di fare campagna elettorale nella sede consolare.

 

Nel terzo anno del mandato di Iannuzzi in Uruguay succedono tante altre cose da ricordare che qui riassumiamo brevemente. Va in scena la discriminazione istituzionale della cultura italiana trasformata in privilegioalla Scuola Italiana di Montevideo (una scuola privata considerata d’élite) vengono regalati dei libri mentre le associazioni che dedicano anima e corpo alla diffusione della lingua italiana sono abbandonate senza alcun supporto istituzionale. 

Anche il calendario viene stravolto dall’ambasciatore censore che snobba indegnamente il 25 Aprilela Festa della Liberazione non merita neanche una misera parola.

L'incontro al ministero dell'Interno dell'Uruguay Foto Twitter @Luisaheber

Nel frattempo l’omicidio di Luca Ventre si avvia a rimanere impunito. Passano i mesi e, tanto in Italia come in Uruguay, la ricerca di giustizia affonda sul caso del connazionale morto in circostanze misteriose dopo aver scavalcato il cancello dell’Ambasciata il primo gennaio del 2021. Negli ultimi mesi del 2022 l’ambasciatore va in giro a riunirsi con i ministri uruguaiani dell’Interno e della Difesa, tra i selfie e le dichiarazioni ufficiali ci si dimentica però di citare questo caso, una grana nei rapporti tra i due paesi. Il trattato di cooperazione giudiziaria firmato da Italia e Uruguay resta in pratica lettera morta nel silenzio di un ambasciatore troppo occupato a vendere i prodotti italiani e a censurare la stampa.

Fine terza parte – Continua

Prima parte: Il 2020, dall’emergenza perenne della pandemia agli italiani bloccati

Seconda parte: Nel 2021 succede di tutto dall’omicidio di Luca Ventre ai misteri delle elezioni del Comites e l’attacco contro la libertà di informazione